La squadra del Cavallino cerca di reagire alle quattro doppiette della Mercedes nell’avvio del campionato 2019 e delibera un pacchetto di novità tecniche che dovrebbero permettere di bilanciare meglio la Rossa, mandando già in temperatura le gomme nel warm up.
Quale Ferrari vedremo a Barcellona? Non aspettatevi una SF90 dominante, ricordando i test invernali.
Le monoposto si sono molto evolute nei primi quattro GP stagionali per cui non sarebbe corretto rifarsi alle indicazioni delle due sessioni catalane collettive nelle quali la Rossa le suonava a una Mercedes che aveva preferito nascondersi.
La Spagna dà inizio alla stagione europea. Barcellona rappresenta una sorta di ripartenza del Campionato perché chi tanto e chi poco porterà delle novità tecniche nel tentativo di fare un salto di qualità e cambiare l’ordine dei valori in campo.
È evidente che ci si aspetta la reazione della Rossa dopo le quattro doppiette di fila delle frecce d’argento. Tocca a Maranello fare un passo in avanti per cercare di mettere in crisi le W10, ma la sensazione è che alla Mercedes si possano ancora concedere un margine per tenere sotto scacco le SF90 di Sebastian Vettel e Charles Leclerc senza dover ricorrere a novità eclatanti.
Sulla Ferrari sono state deliberate delle nuove ali, sia anteriore, sia posteriore. L’obiettivo è di aumentare il carico aerodinamico per cercare un buon bilanciamento che consenta alla Rossa di trasferire la necessaria energia agli pneumatici, specie nella delicata fase del warm up, dove la SF90 non eccelle affatto.
Se l’ala posteriore vista in Azerbaijan rappresentava un adeguamento dell’aerodinamica alle caratteristiche della pista con una configurazione più scarica per favorire le velocità massime sul lungo rettilineo di 2,2 km, al Montmelò troveremo soluzioni che punteranno a un incremento della downforce senza penalizzare troppo l’efficienza, con un’incidenza dei flap che potrebbe costare in termini di resistenza all’avanzamento.
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La squadra di Maranello, dunque, cerca una soluzione ai suoi guai: specie con le gomme a mescola Soft la SF90 fatica ad avere un comportamento costante e un passo competitivo, mentre si difende meglio con le Medium, invertendo quelle che sono state le indicazioni del passato più recente.
L’azione della nuova ala anteriore sarà combinata anche con il maggiore flusso d’aria che sarà soffiato dalla feritoia nel cerchio anteriore: l’intenzione è di allontanare proprio dalla ruota i vortici che arriveranno dai nuovi flap in modo da tale che possano essere utili a ripulire la scia della gomma davanti dalle turbolenze nocive.
La portata della brake duct, quindi, sarà aumentata per asservire la funzione aerodinamica, più che quella del raffreddamento dei freni. L’ala anteriore sarà capace di produrre più spinta verticale senza rinunciare al concetto dell’outwash che sta facendo scuola nel paddock.
È probabile che i cambiamenti riguardino il ricciolo del profilo principale e la parte interna dei flap con la chiara intenzione di incrementare la portata del vortice Y250 che poi è influenzato dai complessi bargeboard.
La Ferrari aveva in animo anche di deliberare per la Spagna il motore 2, ma è più probabile che la squadra posticipi la sostituzione dell’unità che ha iniziato la stagione, preferendo proseguire i test di durata al banco.
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