Money lap: così si chiama il giro veloce in gara che in F2 e in F3 (ex GP3) assegna ben due punti extra al pilota che lo firma a patto che giunga in zona punti, ovvero tra i primi dieci nelle Feature Race e tra i primi otto nelle gare sprint domenicali che prevedono l’inversione dei primi otto giunti al traguardo sabato.
Dal 2019 anche in F1 si potrebbe assistere a uno scenario del genere con gli opportuni distinguo. Quello che il FIA World Motorsport Council discuterà domani a Ginevra è la semplice attribuzione di un punto al pilota che firma il giro più veloce in gara, senza altri vincoli legati ad un eventuale piazzamento in zona punti. Una possibilità per animare il finale di gara e per dare magari a piloti e team di seconda fascia l’opportunità di portare a casa un punto con un time-attack a vettura praticamente scarica di carburante.
Oltre a questa opzione, c’è stata al vaglio dello Strategy Group l’attribuzione di un punto per chi firma la pole position (in F2 e F3 vale addirittura quattro punti), ma la possibilità di vedere un campionato del mondo deciso magari di sabato – come sarebbe accaduto nel 2003 tra Michael Schumacher e Kimi Raikkonen – ha poi convinto Liberty Media a scartare questa ipotesi per non togliere anche solo un minimo di importanza ai Gran Premi, che resteranno in ogni caso il teatro in cui verranno assegnati tutti i punti in palio. Nel sondaggio potete esprimere la vostra opinione in merito a questa possibilità, domani scopriremo se sarà realtà. Nel 2018 il pilota con più giri veloci firmati in gara è insospettabile: Valtteri Bottas, infatti, in sette gare delle 21 disputate ha firmato il giro più veloce. In F1 dal 1950 al 1959 sono stati assegnati punti agli autori del giro più veloce.
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