Jean Todt a tutto campo. Il presidente della Fia è appena tornato da New York dove è stato ambasciatore della sicurezza stradale. E al Salone dell’auto di Ginevra torna a immergersi nel suo grande amore: la Formula 1.
La emoziona vedere un altro Schumacher in Rosso?
«Sono molto contento. Mick, il figlio di Michael, lo conosco da quando era bambino e gli voglio bene. Ha grande carattere ma dobbiamo lasciarlo in pace. Dimostrerà il suo talento. Soprattutto è un ragazzo molto umile e con un’educazione solida. Lo seguirò da vicino».
Un ricordo?
«Quando dava la caccia ai polli con mia moglie in giardino».
Parlando invece di papà Michael, quali sono le qualità che più la colpirono e che hanno reso la vostra amicizia così importante?
«La sua onestà. E’ un ragazzo semplice, bravo, che non si è fatto rovinare da questo mondo come è successo a tanti».
Le sembra che il pubblico del circus sia diminuito?
«Non credo. Semplicemente c’è un altro modo di raccontare e comunicare il nostro sport. La televisione è diventata un giocattolo per persone vecchie come me, i giovani a casa non ce l’hanno più. Oggi la tecnologia con gli e-games offre un modo diverso di seguire gli eventi. Per esempio con lo smartphone puoi selezionare il tuo pilota preferito, è affascinante».
La F1 è sbarcata su Netflitx, cosa ne pensa?
«Non l’ho ancora vista, ma sono molto curioso. Devo congratularmi, cambia il modo di promuovere il nostro mondo. Ci saranno nuove sinergie».
Cosa si aspetta dai piloti giovani?
«Tutto dipende dalla macchina. L’età non conta. Se hanno una buona monoposto saranno competitivi, altrimenti rimarranno indietro. Anche Lewis, sulla peggior auto del circuito, non può vincere».
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Charles Leclerc sarà in grado di inserirsi nella lotta dei grandi?
«Se ha fatto questa carriera, significa che è promettente, dobbiamo vedere in Australia. Lascio a voi i pronostici».
Sarà la stagione della riscossa Ferrari?
«Non lo so, lo spero per loro».
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