Sono errori che possono pesare alla fine di un campionato, sono errori che fanno male e che sono bocconi amaro da ingerire, ed ancora più difficile può essere digerirli. Ma guai a mollare ora, guai a farsi abbattere: il mondiale è lungo, e domenica c’è subito un’altra sfida. Sembrava dovesse finire con una Rossa davanti a tutti, fino a quando Vettel ha commesso l’errore peggiore che potesse commettere, andando a sbattere quando si trovava al comando della corsa di casa. Una corsa che Seb per primo avrebbe voluto vincere, ma Hockenheim purtroppo per lui è rimasta una pista stregata: nonostante due pole e tre partenze complessive in prima fila, sul circuito che si trova ad una mezz’ora da casa sua non è mai riuscito a vincere.
Ora però l’importante è non abbattersi: bisogna ripartire dalle certezze, e tra le certezze ce n’è una che forse è quella più importante ed è relativa alla macchina. La SF71-H è una gran bella macchina, che però non è riuscita a sfruttare tutto il potenziale, per alcuni errori di troppo. Non si deve commettere l’errore di mettere Seb sulla graticola, sebbene la sensazione sia forte: anche Schumi a volte ha sbagliato, ma poi è finita bene perchè la squadra non si è mai disunita. E non deve commettere l’errore di farlo adesso.
Per Seb e la Ferrari però è tempo di guardare avanti, verso un Gp d’Ungheria che oltre la solita nota Mercedes avrà presumibilmente in ottima forma pure la Red Bull. Il circuito di Budapest, stretto e tortuoso, è quello per caratteristiche più vicino a Montecarlo, laddove a fine maggio le Rb14 furono imprendibili per tutti. Il team di Milton Keynes spera di fare altrettanto, perchè poche altre piste oltre a quella magiara permettono di esaltare la bontà del telaio, a scapito di potenza ed efficienza delle power unit, qui molto ridotta per la tipologia del circuito. Oltre Monaco, Budapest e Singapore sono probabilmente le piste migliori per la Red Bull, capace di raccogliere tre vittorie finora ma vogliosa di prenderne subito un’altra. In Ungheria potremmo dunque assistere ad una sfida tra Verstappen e Ricciardo, sempre a patto che Mercedes e Ferrari siano d’accordo.
Ferrari: missione cancellare Hockenheim. Non sarà facile togliersi dalla mente la SF71-H di Sebastian Vettel ferma contro le barriere, ma è quello che bisogna fare al più presto. Sul circuito dove lo scorso anno, con un gran gioco di squadra, le Rosse dominarono, serve per il Cavallino una prova d’orgoglio che possa far ritrovare fiducia e morale in un campionato che si sta combattendo punto a punto. Sebbene la Red Bull sia temibile a Budapest, la Ferrari può contare su una vettura che fin qui è andata bene su ogni pista e che ha nella trazione uno dei suoi punti di forza; proprio la trazione è uno degli ingredienti più importanti sul tracciato ungherese, quindi a Maranello sanno di avere le loro chanches. Considerando che Mercedes potrebbe faticare un po’ di più rispetto ad altre pista (ma sono tutte considerazioni teoriche, “sulla carta”), quella di Budapest può essere un’occasione, nonostante ad Hamilton questa pista sia sempre piaciuta molto e sulla quale ha fatto spesso ottime gare.
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