Dopo le emozioni dei GP di Australia, Bahrein, Cina, Azerbaijan e Spagna la Formula 1 sbarca nel Principato di Monaco per il weekend più “glamour” dell’anno tra party, yacht, vip e bellissime donne. Yacht ancora al porto, glamour, feste a tutte le ore: no, non stiamo parlando di una qualsiasi località marittima che si prepara alla bella stagione, ma del Gran Premio di Monaco di Formula 1, sesta prova del Mondiale 2018. Si corre nel Principato, a Monte Carlo, su un tracciato alquanto anacronistico per le attuali monoposto di F.1, ma che esercita sugli appassionati un fascino speciale.
La gara di Monte Carlo è una grande classica che non sparirà mai dal calendario della Formula 1. È un evento nell’evento, tanto che per importanza è associato alla 500 miglia di Indianapolis (che, tra l’altro, si disputerà proprio questo weekend) e la 24 Ore di Le Mans. Per un pilota, vincere queste tre gare, equivale a conquistare la famosa “tripla corona”. A conferma del suo status di gara speciale, c’è anche un regolamento che fa eccezione in tre punti. Il primo, sempre ben noto, è che le prove libere di Monaco si disputano sempre il giovedì, anziché il venerdì. Il secondo punto: i 71 giri previsti per la gara consentiranno ai piloti di percorrere solo 260 chilometri totali, contro i tradizionali 305. E infine, la cerimonia di premiazione che non viene effettuata su un vero e proprio podio e che viene gestita direttamente dalla famiglia Grimaldi.
Il paddock sulla spianata del porto è come un Sancta Sanctorum inviolabile. I piloti non li vedi mai e sono inavvicinabili, anche per i giornalisti. Gli autografi agli appassionati son centellinati come merce preziosa: l’unico spazio a disposizione del pubblico per vedere “passare” i piloti quando vanno dalla pit-lane al paddock costringe la gente ad ammassarsi e si vedono scene quasi apocalittiche con gli addetti che spintonano perfino i bambini. La visione del percorso poi, fra strutture, reti, camminamenti obbligati che ti fanno fare chilometri a piedi e grattaceli che ormai si ergono dappertutto, è ben compromessa. Come se non bastasse quest’anno è stato eretta una specie di palazzotto davanti alla curva della Rascasse per ospitare il “Paddock Club”, e se già gli spazi erano esigui adesso son quasi nulli.
Però è Monaco, è Montecarlo! Un Gran Premio unico al mondo: per il suo percorso, per la sua storia, per il suo fascino, per il suo richiamo. Anche se resta difficile innestare il carrozzone della Formula 1 degli anni 2000 in un contesto che nasce nel 1929.
E che resta il simbolo della Formula 1 romantica.
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