La metamorfosi è iniziata e nessuno potrà fermarla. Se la partita del Mondiale si deciderà a colpi di sviluppi, come sembra, la Catalogna è una bilancia affidabile per misurare forza e fantasia tecnica delle squadre. Dentro ai garage le macchine cambiano sembianze a tempo di record, sono passati due mesi dai test invernali, sempre qui al Montmelò, ma già sembra un’altra epoca. Si parlava di una Mercedes strafavorita e invece la Ferrari ha ribaltato i pronostici. «Perché fino alla prima gara — spiega Sebastian Vettel — non sai veramente a che punto sei. Aver scoperto di essere così competitivi ci ha reso felici: abbiamo avuto la possibilità di vincere tutti e quattro i Gp». Il sorpasso subito da Lewis Hamilton in testa al Mondiale non lo turba, quattro punti sono uno scarto minimo e anche nel week end spagnolo la Ferrari si presenta come la monoposto da battere. Ma in una lotta «così ravvicinata» e a tre, con Mercedes e Red Bull, «sono i dettagli a fare la differenza». Umani, tattici, ma soprattutto tecnici. Come gli «specchietti magici» di «Loria», ora attaccati all’Halo anziché al telaio.
È la novità più vistosa esibita dalla Rossa, ma non l’unica visibile: c’è anche un’ala anteriore inedita. Interpretando gli ultimi dettami della Federazione, gli uomini guidati dal d.t. Mattia Binotto hanno aggiunto anche piccole appendici a forma di ricciolo nella parte superiore dei retrovisori. L’obiettivo di questa soluzione è migliorare l’efficienza aerodinamica, eliminare i vortici generati dall’aureola di protezione e aumentare la visibilità. Seb si limita a un giudizio estetico: «Montati così gli specchi mi piacciono, è l‘Halo che resta brutto».
Ma alla fine conta poco perché, come diceva Enzo Ferrari, la macchina bella è solo quella che vince. Dall’arsenale di Maranello sono arrivate armi nascoste, come il fondo completamente modificato della SF71H. Sarà un elemento importante su un circuito dove è necessario trovare il giusto compromesso fra carico aerodinamico e velocità di punta. La sfida dei progettisti qui, e non solo della Ferrari, è avere una monoposto schiacciata sull’asfalto ma che non perda terreno sul dritto a causa della resistenza all’avanzamento. Un equilibrio non semplice.
Sul fronte opposto si attende la reazione della Mercedes, il successo insperato in Azerbaigian ha mascherato i problemi, ma non li ha risolti. Il team campione ha lavorato su pochi concetti sapendo che prima deve risolvere i guai con le gomme che hanno caratterizzato un avvio di stagione più travagliato di quanto non dica la classifica. In Spagna (ma lo farà anche in Inghilterra e Francia) la Pirelli porta pneumatici con un battistrada più sottile per risolvere i problemi di surriscaldamento legati al nuovo asfalto catalano. Si erano verificati durante i collaudi e avevano colpito in particolar modo la Mercedes. La modifica, passata come misura di sicurezza, è andata di traverso ad alcuni team fra i quali la Ferrari. Se saranno dettagli ininfluenti lo scopriremo presto.
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