Dalle pagine del suo blog il giornalista Leo Turrini è intervenuto sulla seconda metà della stagione di Formula 1 2018 e ha parlato del Singapore, del risultato dalla Ferrari e ha analizzato la situazione delle Rosse dopo le prime 15 gare della stagione:
“Io ed i miei occhi azzurri siamo diventati grandi insieme. Con l’anima smaniosa a chiedere di un mondiale che non c’è. Cioè, brutta legnata. La Ferrari non era stata competitiva nel Q3 del sabato (vedi distacco cronometrico). Non lo è mai stata nemmeno la domenica. Ci sta di discutere sulla soluzione gomme adottata per Vettel, ma anche quella scelta era figlia di un improvviso senso di inferiorità. Ma che freddo fa a meno quaranta (eh, li ho sentiti davvero a Lillehammer, nel 1994!)? Mettiamola giù così.
Con Barcellona questa è stata la peggior prestazione della SF 71 H. Se Seb vincesse le sei gare che restano con Hamilton sempre secondo, diventerebbe campione con due punti di margine. Tanto, che te lo dico a fare che è difficile, tremendamente difficile? Ma è in queste situazioni che si coglie lo spirito di reazione di una squadra capace di credere in se stessa. Per questo Sochi sarà interessante, anche per allontanare lo spettro di un 2019 in stile Prost Alesi 1991.”
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