Dal 1950 sino all’inizio degli anni ’90 la Formula 1 suddivideva la sessione di qualifica tra il venerdì e il sabato, con un numero ben definito di vetture ammesse alla gara della domenica. Le vetture presenti in pista aumentarono a dismisura, e questo spinse la Federazione ad introdurre le pre-qualifiche del venerdì. Nel 1993 venne poi fissato a 12 il numero di giri a disposizione di ogni singolo pilota, e nel 1995 sparì la possibilità di non qualificarsi all’evento, mentre nell’anno successivo venne introdotto il limite del 107% rispetto al tempo della pole. Questa regola durò sino al 2002, per venire poi reintrodotta nel 2011.
Nel 2003 si sperimentò la regola del giro singolo sommato del venerdì (serbatoio scarico) e del sabato (quantitativo di carburante della prima parte di gara). Tale sistema mutò nel 2004, con le due sessioni concentrate al sabato alle 12 e alle 14. Nuova modifica nel 2005, con le due tornate spalmate tra il sabato e la domenica mattina. Dalla stagione successiva si passò al sistema del knock-out, Q1, Q2 e Q3, con l’esperimento fallimentare della sedia rovente andato in scena per due sole gare nel 2016.
Liberty Media starebbe ora discutendo con le scuderie di tornare al sistema del giro singolo, come raccontato nella giornata di venerdì da Paddy Lowe: “So che stanno parlando di modificare il format delle qualifiche, magari optando per un minor numero di giri. I giri singoli aumenterebbero le criticità e se li sommiamo a pneumatici non riscaldati da termocoperte e con una finestra di utilizzo più ampia, sarebbe una cosa positiva per il nostro sport“.
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