Silverstone infatti presenta curve lunghe e veloci che impongono carichi molto elevati. Il tracciato inglese, che ha ospitato il primo gran premio nella storia della Formula 1, quasi 70 anni fa, è uno dei simboli del motorsport e un appuntamento da non perdere per gli appassionati.
CARATTERISTICHE DEL TRACCIATO
- Le curve veloci sono sicuramente il tratto distintivo di Silverstone, e in particolare la sequenza Maggots-Becketts-Chapel, affrontata dai piloti al massimo e che impone quindi carichi continui sui pneumatici.
- L’intero circuito è stato riasfaltato recentemente per rimuovere alcuni dossi e migliorare il drenaggio. Ciò potrebbe portare a un ulteriore abbassamento dei tempi sul giro, con l’attuale record in qualifica in 1m25.892s stabilito nel 2018 da Lewis Hamilton.
- Silverstone enfatizza soprattutto i carichi laterali, rispetto a trazione e frenata, anche se sono presenti alcuni tratti più lenti e tecnici come l’Arena. Per questo motivo è necessario un set-up di compromesso tra le diverse componenti. È un circuito sul quale è possibile sorpassare, ma non così agilmente.
- Il meteo britannico è sempre molto imprevedibile e nel weekend di gara può passare da sole a pioggia torrenziale, com’è avvenuto in passato.
- Nel 2018, i team hanno utilizzato strategie a una e due soste, in una gara condizionata in modo inusuale dai due periodi di safety car. I piloti che si sono fermati due volte hanno sfruttato la seconda safety car per la sosta, come il vincitore Sebastian Vettel.
MARIO ISOLA, RESPONSABILE F1 E CAR RACING: “Il tracciato di Silverstone è stato riasfaltato recentemente e sarà molto interessante vedere quanto questo potrà influire sui tempi sul giro, rendendo questo circuito probabilmente ancora più veloce. Le tre mescole nominate sono le stesse del 2018 proprio per rispondere al meglio ai carichi laterali, tra i più elevati di tutta la stagione così come su altri circuiti quali Spa-Francorchamps e Suzuka. Il nuovo asfalto e il meteo imprevedibile saranno le due incognite principali di questo weekend. Per i Team sarà quindi ancora più importante del solito raccogliere il maggior numero di dati possibili nelle prove libere, in modo da definire al meglio la strategia di gara”.
Il proliferare delle zone DRS che ha portato negli ultimi anni ad avere, dove possibile, addirittura tre zone di attivazione dell’ala mobile, nel 2018 aveva creato una situazione potenzialmente pericolosa sul circuito di Silverstone.
La FIA aveva infatti aggiunto come nuova zona DRS il tratto che va dal rettilineo dei box fino alla staccata di curva 3, comprese dunque le veloci curve 1 e 2. Tuttavia, la riduzione di carico aerodinamico che si ha in questo caso aveva provocato non pochi problemi ai piloti. Problemi culminati in due incidenti, spettacolari e potenzialmente pericolosi, occorsi a Romain Grosjean e Marcus Ericsson.
Per questo motivo, nell’edizione 2019 del GP Gran Bretagna le zone DRS tornano ad essere due, ossia quelle sui rettilinei Wellington e Hangar.
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