Gli aerodinamici del Cavallino sono intervenuti nelle congiunzioni dei binari del fondo per migliorare l’efficienza di una parte della Rossa che finora non ha dato i risultati attesi. È più croce che delizia. La Ferrari ha dedicato molte energie nel tentativo di far funzionare il fondo della SF90. Le varie modifiche che abbiamo visto dopo il GP di Spagna non hanno mai dato i risultati attesi dai tecnici del Cavallino, rendendo incompleto il pacchetto aerodinamico che è andato definendosi gara dopo gara: in Francia abbiamo visto apparire l’ala anteriore più carica, mentre in Austria sono apparsi un nuovo muso e i turning vanes modificati.
Per completare il lavoro era necessario intervenire sul fondo, in modo da finalizzare l’andamento dei flussi e dei vortici verso l’estrattore posteriore. Nella pit lane di Silverstone si è osservato un fondo che è caratterizzato da vistosi inserti di metallo utili a legare i binari nei tre tratti diversi.
Ad un primo approccio i cambiamenti sembrano di poco conto, ma l’andamento dei flussi è stato sensibilmente modificato anche perché la struttura adesso sembra più rigida all’aumentare del carico con il crescere della velocità.
La Ferrari, inoltre, ha confermato anche il cofano in un unico pezzo: si tratta di una soluzione che ha fatto il suo debutto in Canada ed è stata mantenuta pure al Paul Ricard. L’assenza di congiunzioni di parti diverse (che di solito vengono coperte con dello scotch) migliora l’efficienza aerodinamica e permette di risparmiare qualcosina anche nel peso.
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