
Ricaricare, puntare e… fuoco! Hungaroring, un anno dopo. Ci sono ancora due Ferrari sul podio, ma stavolta entrambe chiudono alle spalle di Lewis Hamilton. Il Mondiale di F.1 se ne va in vacanza con la seconda vittoria consecutiva della Mercedes e grandi interrogativi che si piazzano nel bel mezzo di un’estate che avrebbe potuto andare in modo diverso.
Certo mancano ancora 9 Gp alla fine. E c’è un altro campionato da correre alla ripresa con una rincorsa non impossibile ma difficile e per nulla agevole. Più 24 per Lewis nel Mondiale Piloti, più 10 Mercedes nella corsa al Mondiale Costruttori. Distanze non enormi da coprire ma sensazioni contrastanti nel computo di una stagione che dopo l’impresa di Silverstone sembrava girare in modo diverso per una Ferrari che dopo quel blitz non ha più colpito il bersaglio grosso su due piste (Hockenheim e Budapest) che in teoria, al netto di situazioni normali, sarebbero dovute essere favorevoli alla SF71H. E invece così non è stato.
Un anno fa, Sebastian Vettel andava in vacanza reduce dal successo di Budapest e leader del campionato. Una situazione superiore alle più rosee aspettative dell’inverno, ma sulla quale incombeva l’arrivo di due gare, Spa e Monza, che sulla carta avrebbero riconsegnato la leadership a Lewis Hamilton e alla Mercedes. Cosa puntualmente accaduta, prima dell’ecatombe di settembre che ha sotterrato definitivamente le speranze iridate della Ferrari. Quest’anno, il tedesco è arrivato alla pausa di agosto dopo il secondo posto ottenuto nel GP Ungheria, un risultato che sa di occasione sprecata. Sebastian può però contare su una Ferrari SF71H che ha tutte le caratteristiche per essere considerata la miglior monoposto del lotto, in grado di guardare ai primi due appuntamenti dopo la sosta estiva senza timori reverenziali nei confronti della Mercedes W09.
Dunque, dal punto di vista del mezzo a disposizione e da quello della scaramanzia il bilancio è decisamente positivo. Lo è meno quello in classifica generale, dove Vettel paga a caro prezzo gli alti e bassi che hanno contraddistinto – anche – questa prima parte di stagione. Con quattro successi e ben cinque pole position, il tedesco ha dimostrato ancora una volta tutto il suo talento, sia sul giro secco sia sulla distanza.
Risultati impreziositi da manovre di sorpasso che allontanano l’immagine di un Vettel vincente solo quando può partire dalla pole e scappare subito via. I sorpassi su Valtteri Bottas in Gran Bretagna e in Ungheria e quello su Hamilton in Austria hanno fatto salire in piedi sul divano i tifosi della Ferrari.
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