L’affaire pare che non sia affatto chiuso, sebbene Nicholas Tombazis, responsabile tecnico della FIA, abbia sancito che i cerchi e i mozzi della Mercedes W09 sono regolari…
“Abbiamo una Federazione che fa i regolamenti, le direttive tecniche e per il momento preferisco non commentare perché la questione è ancora aperta”. Questa è stata la presa di posizione di Maurizio Arrivabene sul caso che ha scatenato scalpore alla vigilia di Austin, dopo una lettera di chiarimento regolamentare mandata al dipartimento tecnico della FIA dalla Ferrari.
I tecnici di Maranello avevano sostenuto che i fori nel mozzo posteriore e nei cerchi della freccia d’argento in movimento avrebbero generato un effetto aerodinamico mobile, contravvenendo alle regole tecniche della F1 che impongono a “qualsiasi parte specifica della monoposto che influenza la prestazione aerodinamica di essere rigidamente fissata all’intera parte sospesa della monoposto”.
Tanto per essere chiari, non c’entrano proprio niente i due “denti” aggiuntivi fra una razza e l’altra della ruota che servono a estrarre del calore dalle gomme visto che i cerchi sono cavi e le protuberanze funzionano come dei piccoli “radiatori” a contatto con l’aria. Per Sky Italia sarebbe stato irregolare ciò che, invece, è perfettamente legale. Sul disegno della soluzione condivisa da Mercedes e Oz Racing non c’è niente da dire.
Anzi la squadra di Brackley ha attinto all’extra-budget concesso dalla Casa della Stella per realizzare una serie completa di cerchi nuovi con costi valutabili intorno al mezzo milione di euro, senza conteggiare le spese di ricerca.
Caso mai la questione diventa rovente quando si parla di accoppiamento cerchio-mozzo della W09: la FIA ha constatato prima di Austin che i fori ci sono, ma essendo molto piccoli hanno una funzione aerodinamica trascurabile, dal momento che sarebbero stati pensati per estrarre l’aria calda dalla campana della ruota in modo da ridurre la temperature delle gomme posteriori soggette fino a Spa di surriscaldamenti.
Ma i fori durante la rotazione della ruota generano inevitabilmente un effetto aerodinamico che, secondo gli specialisti di Maranello, sarebbe comunque sufficiente a eliminare il problema che la Mercedes si è trascinata dall’inizio della stagione. Vale a dire il surriscaldamento delle gomme. Non si può dire, quindi, che la soluzione sia ininfluente alla prestazione.
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Ed è per questo che la FIA avrebbe fatto passare lo strano principio della “illegalità limitata”.Il passaggio d’aria c’è ma l’effetto aerodinamico è stato giudicato trascurabile. Qual è la soglia per cui non lo è più e, quindi, diventa vietato? E come si misura? La sensazione è che Nicholas Tombazis, ex ferrarista, si sia infilato in un ginepraio.
E, infatti, ci si domanda perché le squadre hanno dovuto spendere cifre esorbitanti nell’anteriore delle monoposto per realizzare i mozzi soffiati, entro i quali passa l’aria pescata dalle prese dei freni, se bastava fare qualche foro nel mozzo?
La risposta è semplice: perché le norme vietano espressamente parti aerodinamiche mobili. E per ottenere lo stesso risultato le squadre si sono dovute inventare un condotto nel mozzo che non è affatto alimentato da parti in movimento. Davanti non si può fare, ma dietro sì, solo perché i fori sono più piccoli e l’effetto della portata d’aria è trascurabile?
Ma il problema è mal posto: i fori mozzo-cerchio ci possono essere oppure no? E fino a che grandezza stanno nella “illegalità limitata” per cui la soluzione è considerata legale, oppure qualsiasi soluzione cha fa cavitare del flusso deve essere bandita?
Probabilmente ci vorrà un’ulteriore direttiva tecnica della FIA, altrimenti sulle macchine 2019 vedremo un proliferare di idee molto creative che sapranno interpretare il nuovo concetto di “illegalità limitata”. Ecco perché per Maurizio Arrivabene la partita non è ancora finita. Sarà interessante capire cosa potrebbe succedere nei… tempi supplementari!
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