La mischia, la torre medievale, i manifesti che inneggiano agli «Street F1ghters», il pauroso imbuto nella città vecchia. Sul Caspio la sceneggiatura sembra fatta apposta per i padroni della velocità, gli americani di Liberty. Le premesse per un altro «big show» ci sono: nessun favorito, tre macchine in due decimi (Ricciardo, Raikkonen e Verstappen), un quarto guerriero pronto a rialzarsi (Vettel, 11°) e altri due sulla difensiva (Bottas e Hamilton).
Dal primo test verità, venerdì, si profila un duello fra Ferrari e Red Bull, mentre la Mercedes è di nuovo in crisi con le gomme. Staccata dal gruppone, lo scudiero ancora davanti al campione. Non si trova una medicina per le mescole quando le temperature scendono. Mentre nel garage rosso gli interventi sulla Rossa di Kimi hanno sistemato una situazione complicata: è stato montato un nuovo cambio (senza penalità, perché è avvenuto durante le prove) con regolazioni della sospensione posteriore diverse per rimediare a un assetto inefficace. Seb ha sofferto più del compagno, ma non è preoccupato. Per il traffico ha abortito il giro lanciato, i tempi delle simulazioni di gara però lo confortano: «Sono mancato io, non la macchina, qui basta un piccolo errore». Sorridente, ha consegnato un regalo al suo ex mentore Helmut Marko che ieri ha compiuto 75 anni; ha scherzato con Flavio Briatore, l’inventore insieme a Bernie Ecclestone di questo Gp strano e affascinante. Sebastian Vettel dice che è «una pista complicata», sa che il risultato delle qualifiche (oggi alle 15) non è così determinante. Quest’anno solo una volta su tre chi è partito dalla pole l’ha difesa fino al traguardo.
Sul secondo circuito più lungo del Mondiale (il primo è Spa) sarà una maratona piena di trappole. Un duello di forza e risparmio: qui si va con il gas spalancato per il 72% del tempo sul giro, per i motori è un esame severissimo. La power unit della Ferrari si è dimostrata la più costante per prestazioni. Quella Mercedes, invece, è stata frenata dalla mancanza di bilanciamento della vettura e da problemi di affidabilità legati all’uso delle mappature più esasperate. Le avevano ribattezzate «party mode», ma finora la festa non si è vista.
Galvanizzata dal successo in Cina la Red Bull punta al bis, il dubbio è se l’ottimo telaio riuscirà a compensare il deficit del motore Renault anche su questi rettilinei infiniti. La certezza è che tutti dovranno stare attenti a non sprecare carburante su un tracciato particolarmente assetato (servono 104 kg di benzina a fronte dei 105 consentiti per completare la gara ). Come? Esistono diversi «trucchi», che hanno come controindicazione quella di esporsi agli attacchi avversari. Come il «lift off», alzare il piede dall’acceleratore alla fine del dritto sfruttando l’inerzia della macchina. O il
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