Monaco e’ la pista dove, si dice, può succedere di tutto, anche se tante volte, almeno in gara, non succede un bel niente. L’unico tracciato la cui distanza è inferiore ai 305 Km “regolamentari”. Una trasferta vicina, ma pur sempre un rompicapo logistico, anche se i nuovi box inaugurati ne 2004 hanno semplificato il compito dei team. E quest’anno ci saranno altre novità nelle infrastrutture. Nuove anche le gomme, con il debutto della mescola Hypersoft. E nuovi gli orari, anche se la partenza alle 15:10 si riavvicina alla tradizione di una gara che, fino a un tempo non lontano, scattava alle tre e mezzo del pomeriggio.
Di “vecchio”, anzi di storico, c’è tutto il resto: il contorno magico e la passione dei tifosi (non tutti miliardari) che vengono ad assistere a un weekend unico, anche nella durata. Perché il venerdì a Monaco è sacro, e la pista riapre al traffico per un giorno, prima del gran finale.
Dopo la gara di Barcellona dominata dalla Mercedes, il Circus della Formula 1 si sposta sul tracciato cittadino del Principato di Monaco dove la Ferrari è attesa ad un pronto riscatto dopo i problemi accusati in Spagna. La Rossa, nonostante la superiorità mostrata nella prima parte di stagione, è costretta ad inseguire Mercedes, sia nella classifica piloti dove Sebastian Vettel accusa un distacco di 17 punti da Lewis Hamilton, sia in quella costruttori dove il Team di Maranello deve recuperarne 27.
Tra muri e marciapiedi ecco Montecarlo
Montecarlo è un circuito cittadino formato da 10 curve a destra e 9 a sinistra e i tratti considerati ad “alta” velocità sono soltanto 4. Dopo il rettilineo principale la prima curva, di circa 90° a destra, è la Sainte Devote, patrona del Principato. Successivamente i piloti affrontano un piccolo rettifilo molto ondulato chiamato Beau Rivage che precede un curvone a sinistra conosciuto come Massenet. Subito dopo si percorre una controcurva a destra che è quella del Casino, e dopo un breve rettilineo in discesa si arriva al Mirabeau alto curva a destra. Un breve tratto in discesa porta poi al tornante più lento di tutto il mondiale, un “180°gradi” conosciuto come Loews o vecchia stazione.
Terminato il tornante si gira a destra verso il Mirabeau basso e poi ancora a destra si percorre il Portier prima di imboccare il curvone veloce del Tunnel. Al termine di questo i piloti affrontano una staccata molto impegnativa per impostare la Chicane del Porto. Poi un breve tratto rettilineo prima della curva a sinistra di 90° detta del Tabaccaio, e quindi la doppia chicane delle Piscine che porta al La Rascasse, tornante a destra di 150°. Si arriva quindi ad una rapidissima destra-sinistra (Antony Noghes) che immette sul rettilineo principale.
Le gomme, ecco le HyperSoft (rosa)
Le mescole scelte da Pirelli per il prossimo Gran Premio di Montecarlo sono le più morbide della gamma 2018. La HyperSoft sarà il compound per la qualifica (scelto in modo massiccio dai team) mentre la UltraSoft e la SuperSoft saranno i due compound da utilizzare poi in gara.
Mercedes, a differenza di Ferrari, ha differenziato tra i due piloti la scelta delle Ultra Soft e delle Soft per sfruttare le prove libere in modo da verificare la bontà di entrambe le mescole “da gara” per capire quale delle due (US o SS) sarà meglio utilizzare nella seconda parte di corsa. Da verificare ovviamente la durata della HyperSoft sul tracciato monegasco per capire se avremo una gara a due soste o a singolo pit stop. Solitamente i livelli di usura e degrado sono generalmente i più bassi di tutto l’anno in quanto.
Carico massimo per tutti e l’incubo raffreddamento freni
Essendo un tracciato con bassissime possibilità di sorpasso saranno fondamentali le qualifiche e la partenza. A livello tecnico i team utilizzeranno degli assetti ad altissimo carico deportante quindi vedremo delle ali posteriori con corde molto accentuate.
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Viste le basse velocità che riescono a raggiungere le vetture su questo tracciato sarà molto importante riuscire a raffreddare nel miglior modo i freni soprattutto nella prima parte di gara quando si sta girando a pieno carburante. Quindi, presumibilmente, vedremo delle prese sovradimensionate rispetto a quanto visto nelle scorse gare.
Power unit, poco stress ma attenzione ai km
Il raffreddamento sarà fondamentale anche per l’affidabilità della Power Unit, che, a livello di stress non è molto sollecitata tra le strade del Principato. Nonostante il motore endotermico sia poco sollecitato bisognerà prestare parecchia attenzione all’affidabilità perché, quasi tutti i piloti, si presentano sulle strade del Principato con lo stesso motore endotermico utilizzato nella gara inaugurale di Melbourne. Motori endotermici che sono ormai a fine ciclo dopo i tanti chilometri percorsi in questo inizio di stagione (sostituzioni previste in Canada un po’ per tutti).
Dal punto di vista della Power Unit, a Monaco bisognerà utilizzare molto l’MGU-H come “motore” per andare a controllare il turbo lag viste le basse velocità di percorrenza delle curve del Principato e i rapporti piuttosto lunghi per questa tipologia di tracciato.
Ferrari
In questa prima parte della stagione la SF71H si è rivelata al top nei tratti in cui è fondamentale avere un ottimo grip meccanico e una buona trazione. Anche a Barcellona, pista dove abbiamo visto la peggior Ferrari della stagione, la Rossa è stata piuttosto competitiva nel terzo settore caratterizzato da molte curve lente e medio lente in cui serve un buon inserimento e trazione in uscita. La Ferrari sembra avere le potenzialità per bissare il successo dello scorso anno anche se, a differenza del 2017, la Red Bull sembra essere molto più vicina a livello prestazionale. Mercedes parte con il ruolo di terzo incomodo ma bisognerà prestare parecchia attenzione alle performance della W09 che potrebbe essere la vera sorpresa di questo fine settimana.
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