Il quattro volte campione del mondo francese ha dato i giudizi ai protagonisti dello scorso campionato: «Hamilton, Vettel e Verstappen sono stati i migliori; il risultato finale sarebbe anche potuto essere diverso.”
Secondo l’ex pilota di Renault, McLaren, Ferrari e Williams però l’esito della stagione non è stato così scontato come potrebbe far pensare il titolo vinto da Hamilton con 2 gare d’anticipo: «Le cose sarebbero potuto andare in modo diverso: per Vettel ad esempio c’è stata la gara di Baku. E poi ovviamente Singapore: se riguardate la foto dell’incidente vedete che Seb va un po ‘a sinistra, Kimi a destra e Max avrebbe potuto alzare il piede per un istante, considerato che il momento era molto caldo, ma non lo ha fatto. Inoltre per gran parte della stagione il distacco che c’era in classifica tra Hamilton e Vettel è stato molto piccolo e lì è dove tutto sarebbe potuto cambiare.”
Pero anche i più grandi sbagliano. E quando lo fanno, devono chiedere scusa. Ed è esattamente questo il caso di Alain Prost, ex campione di Formula 1 oggi consulente della Renault, che aveva creduto che la Ferrari fosse meno competitiva di Mercedes e Red Bull e che oggi è costretto a tornare sulle proprie posizioni alla luce delle grandi prestazioni mostrate dalla vettura italiana in queste prime gare del Mondiale 2018. Prost infatti spiega: “È sempre sorprendente … Sono stato il primo a commettere un errore l’anno scorso quando ho detto che ogni volta che c’era un grosso cambiamento nel regolamento, la Ferrari era raramente della partita. Quest’anno, durante i test invernali a Barcellona, la Mercedes e la Red Bull sembravano un poco meglio ma, alla fine, la squadra è messa bene in generale… in classifica ed anche nella gestione degli pneumatici. E poi hanno Raikkonen, che è a livello di Vettel e può essere di grande aiuto alla squadra“.
Ma la SF71H non è una buona vettura solo nello sfruttamento delle coperture o nella capacità di poter cogliere risultati importanti: infatti, un’area su cui la squadra ha lavorato alacremente durante l’inverno è il motore, che sta ripagando gli sforzi compiuti. “Penso che il motore della Ferrari abbia fatto più progressi rispetto al telaio quest’anno” spiega il campione d’Oltralpe, per poi proseguire fornendo una sua analisi della lotta al vertice del 2018: “Quest’anno, tre team (Mercedes, Ferrari, Red Bull) e i suoi sei piloti (Hamilton, Bottas, Vettel, Raikkonen, Ricciardo, Verstappen) possono essere competitivi in qualsiasi circostanza e persino essere molto vicini in alcuni circuiti. Avere nemici per Hamilton, che ha spesso giocato un campionato contro un pilota solo e non sarà in grado di gestire le sue gare nello stesso modo contro quattro o cinque concorrenti, sarà una sfida, ma sarà emozionante”.
Anche se la leadership di Hamilton nella classifica piloti sembra contraddire le parole del francese, non bisogna dimenticare che l’inglese ha avuto una serie di alti e bassi in questa stagione, e che l’attuale primato nel punteggio è più frutto di fattori esterni (l’incidente fra Vettel e Verstappen in Cina o la foratura di Bottas a Baku) che hanno sottratto punti agli avversari piuttosto che frutto della velocità del pilota, che sembra ancora in difficoltà a trovare la quadra della sua monoposto, similmente a quanto avvenuto nelle prime gare dello scorso campionato.
Leave a Reply