La squadra del Cavallino ha portato a Spa un’ala posteriore particolarmente scarica che potrebbe essere usata nelle libere come esperimento per Monza, mentre la Mercedes propone una versione da medio carico, meno resistente di quella vista in Canada e Baku.
La Ferrari ha portato a Spa un’ala posteriore molto scarica. Il profilo principale è praticamente piatto, mentre il flap ha un’incidenza ridotta perché è quasi privo di curvatura, tanto da far pensare che gli aerodinamici del Cavallino vogliano provare sui lunghi rettilinei della pista belga una soluzione estrema che potrebbe essere stata pensata per Monza, tanto che dal cofano motore è sparita anche la doppia T-wing alla ricerca della massima efficienza aerodinamica, per poi tornare a soluzioni già viste nel corso della stagione sui circuiti veloci come Montreal e Baku per il resto del weekend belga.
La Mercedes, al contrario, ha deliberato per la W10 un’ala posteriore da medio carico, rivelando una differente filosofia aerodinamica che punterà a emergere nel T2, vale a dire il tratto più guidato del tracciato che si snoda nei boschi delle Ardenne, lasciando alla Rossa gli altri due tratti ad alta velocità.
Il profilo principale della Mercedes è leggermente svergolato verso l’alto nella zona centrale e mantiene una corda lunga, mentre il flap mobile, sebbene mostri una profonda V in mezzo ha un nolder su tutto il bordo d’uscita superiore, mentre quello d’entrata è leggermente arcuato. Sulla W10, almeno per il momento, è rimasta anche la doppia T-wing.
La Renault, invece, ripropone l’ala posteriore che a Baku aveva messo in seria difficoltà i piloti, Ricciardo e Hulkenberg, visto che la soluzione utilizzata sul cittadino dell’Azerbaijan non assicurava la minima downforce necessaria ad affrontare il tratto guidato, mentre potrebbe funzionare a Spa.
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