Luci e ombre. La preparazione invernale della Ferrarisi è chiusa con i migliori crono delle ultime due giornate ma anche con qualche noia. Dopo la perdita al sistema di raffreddamento, il problema a uno scarico e la rottura del cerchio che ha causato l’incidente di Sebastian Vettel, un ulteriore problema elettrico ha rubato ancora al tedesco le ultime ore preziose di test. Intoppi, che sembrano comunque non aver minato la fiducia in questa nuova monoposto che è nata bilanciata e veloce.
Anche il team principal Mattia Binotto ha puntato il dito sull’affidabilità mancata e da ritrovare assolutamente, e non solo in vista della prima gara della stagione, ma la consapevolezza è che per vincere bisogna anche osare, non solo diventare bravi quanto gli avversari ma sorpassarli. E la fiducia totale di tutta la Ferrari è e sarà fondamentale, testimoniata dalle visite di Camilleri prima ed Elkann poi, venuti entrambi a Barcellona per stare vicino alla squadra.
Tutti, e non da ultimo Lewis Hamilton, hanno inquadrato la Ferrari come la macchina più forte al momento, addirittura più forte di 5 decimi di secondo. Ma al di là di giochi e parole è sempre il cronometro a contare e nella ultima giornata in pista il campione del mondo ha spinto la sua Mercedes a soli 3 millesimi da Vettel. Nulla. La W10 rivoluzionata ha ridato confidenza a entrambi i piloti ed è risultata anche quasi del tutto affidabile. Cosa che non può dire la Red Bull, che tra l’incidente di Gasly e la doppia sostituzione del cambio ha girato meno del previsto. Ma che di certo, pensando a Melbourne, non si tira fuori dai giochi.
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