Si è detto e scritto tanto sulle cause che hanno generato l’opaca prestazione delle Ferrari di Vettel e Leclerc a Melbourne, che hanno concluso la gara ai piedi del podio, a quasi un minuto di ritardo dal vincitore Valtteri Bottas. Da Maranello si è parlato di problemi di assetto e di adattamento alla pista difficoltoso, ma dai giornali sono stati avanzati possibili problemi alla power unit, esclusi sia da Binotto che da Vettel.
Anche Helmut Marko della Red Bull ha però voluto dar credito alle voci sui problemi motoristici del Cavallino, dalle colonne di Autosport: “È abbastanza evidente che la Ferrari in Australia abbia performato sotto le attese. E così anche la Haas. Non so esattamente cosa sia accaduto, ma penso che abbiano semplicemente ridotto le prestazioni per problemi di raffreddamento. Anche la Haas è stata notevolmente più lenta rispetto a ciò che si era visto nei test“.
L’ex pilota austriaco, attuale consigliere del team, ha analizzato attentamente l’andamento della gara delle Rosse: “Una prova è la maggiore velocità di Leclerc con le gomme dure, rispetto alle morbide di Vettel. Questa significa che qualcosa è andato storto. Vettel ha fatto tre giri veloci, poi ha perso completamente il ritmo. La Ferrari aveva dei problemi con le gomme gialle a causa della temperatura e del degrado gomma, a differenza nostra“. Marko ha poi bollato come “sopravvalutate” le teorie relative alla pista sconnessa e ai problemi di set-up.
Non è infine mancata una velenosa battuta, ancora contro la Ferrari: “La FIA ha ridotto al minimo le zone grigie del regolamento sulla power unit, e questo ha fatto sì che i picchi velocistici della Ferrari in rettilineo, che arrivavano anche a un +25-30%, non ci siano più. Ed è un bene“.
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