La Ferrari ha svolto un grosso lavoro di sviluppo sull’impianto frenante anteriore. La squadra del Cavallino ha cercato di riprodurre sulla SF90 l’effetto del mozzo forato che è stato vietato dalle regole 2019.
In alto è possibile osservare la pinza dei freni Brembo che non è più in una posizione quasi orizzontale come era sulla SF71H, perché i tecnici del Reparto Corse hanno deciso di aprire due soffiaggi che hanno l’ambizione di riprodurre, almeno in parte, gli effetti del mozzo forato.
Nella foto di Giorgio Piola si notano le due fessure che fanno uscire l’aria e che hanno il compito di indirizzare verso i bargeboard i flussi che arrivano dall’ala anteriore e passano all’esterno della ruota.
I cestelli sono diventati molto complicati perché ormai devono assolvere a più funzioni: smaltire il calore da disco e pinza, gestire la temperatura delle gomme anteriori attraverso il cerchio e creare i soffiaggi aerodinamici di cui abbiamo parlato prima.
Non deve sorprendere, quindi, che siano stati pensati e progettati dei cestelli in carbonio asimmetrici con portate di aria calda e fredda che varia in funzione del senso di rotazione della pista: sotto, si possono apprezzare le vistose differenze fra le due soluzioni che evidenziano l’accurato studio di fluidodinamica interna. Le prese d’aria hanno ben sei ingressi e ogni canalizzazione assolve una specifica funzione.
Per la prima volta la Ferrari ha usato in gara anche i dischi che hanno una sella nella zona forata, riprendendo un tema della Carbon Industrie che si era già visto sulle Mercedes.
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