Dopo le preziose vittorie ottenuta in Australia nel primo Gran Premio della stagione e la gara del Bahrain, la Ferrari si concentra sul futuro, continuando ad elaborare la vettura in vista dei prossimi appuntamenti. Una delle novità più importanti riguardanti gli aggiornamenti per continuare a competere con Mercedes è l’introduzione del nuovo fondo, che dovrebbe debuttare durante il Gran Premio di Cina.
Il nuovo fondo dovrebbe permettere di sfruttare al meglio il passo lungo della vettura 2018 e renderla più stabile nelle curve a lunga percorrenza, garantendo un vantaggio complessivo dal punto di vista delle prestazioni. Infatti, al termine del weekend australiano, sia Sebastian Vettel che Kimi Raikkonen avevano sottolineato come la Ferrari avesse un grande potenziale, tuttavia non ancora sfruttato al 100% dagli uomini di Maranello. Il vantaggio principale per Mercedes resta il motore, in grado di garantire prestazioni nettamente superiori alla concorrenza. Questo vantaggio si nota prevalentemente in qualifica, dove le Frecce d’argento possono sfruttare una nuova modalità (il Party mode), introdotto da quest’anno, che garantisce un ulteriore incremento di potenza al motore Mercedes già assolutamente performante. La sfida per il titolo 2018 è appena iniziata, gli aggiornamenti nel corso della stagione faranno la differenza, per questo motivo è fondamentale restare sul pezzo fino alla fine.
La Rossa, finora, non ha ancora raggiunto il miglior bilanciamento aerodinamico: in Cina debutterà un nuovo fondo che dovrebbe rendere ancora più stabile la SF71H. Per ovviare al problema emerso già nei test invernali, in Australia c’era un tirante sul fondo che è stato ulteriormente cambiato per il Sakhir.
Sempre sul fondo, ma questa volta sul bordo d’uscita esterno, si vedono gli ormai tradizionali quattro soffiaggi che non sono affatto allineati fra di loro, ma hanno angoli diversi (maggiori verso l’anteriore) e un archetto laterale che si protende fino alla fine.
La Ferrari sta lavorando sodo affinché l’effetto del “tyre squirt”, vale a dire la deformazione della spalla delle gomme schiacciate verso il basso dal carico in piena velocità o dalle forze laterali che agiscono in curva o dalle protuberanze dei cordoli, possano generare dei vortici negativi.
La sospensione posteriore con schema pull rod evidenzia gli attacchi dei due trangoli alla scatola del cambio in compositi: sul lato ruota si nota l’imperante bracket che sporge dal porta mozzo, ma i telaisti del Cavallino non hanno estremizzato il concetto della Mercedes che hanno alzato molto il triangolo superiore.
Lo scarico centrale passa fra due piloni che reggono l’ala, mentre i terminali più piccoli che escono dalla wastegate girano all’esterno dei supporti.
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