La Ferrari ha concluso il fine settimana di Al Sakhir con due notizie molto gradite ed altrettante di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Le prima buona nuova arrivata dal Bahrain è che la SF90 è la monoposto vista ai test di Barcellona, ovvero una vettura temuta da tutti, Mercedes inclusa, che nulla a che vedere con quella vista due settimane fa a Melbourne.
Il secondo gradito verdetto confermato dal weekend bahrenita è che Charles Leclerc è un pilota pronto a lottare per traguardi assoluti, esattamente quelli a cui ambisce la Ferrari.
C’è però un bicchiere mezzo vuoto, che alla fine ha condizionato in modo pesante la trasferta in Medioriente del Cavallino. Se, come detto, la SF90 va forte, è anche vero che sin dai test pre-campionato non ha ancora confermato quei livelli di affidabilità tecnica che sono indispensabili per puntare al Mondiale.
In un sistema di punteggio come quello in vigore (senza scarti e con ben 21 Gran Premi in calendario) una battuta a vuoto è un problema micidiale, ed anche se Leclerc è riuscito a transitare sotto la bandiera a scacchi di Al Sakhir in terza posizione, il problema alla power unit è costato alla Ferrari la prima vittoria stagionale e ben venti punti nella classifica costruttori.
Non sarà semplice per Mattia Binotto riuscire a valutare se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Rispetto a Melbourne c’è stato un grande passo avanti, ma sono arrivati anche nuovi allarmi, e nel frattempo la Mercedes viaggia a punteggio pieno.
Il punto è questo: la Ferrari ha tutto quello che serve per puntare in alto, ma mentre a Maranello lavorano ancora per affinare le armi, Hamilton e Bottas allungano in classifica. Nulla, per ora, di irrecuperabile, visto che siamo a due ventunesimi del cammino stagionale, ma in Cina servirà un segnale forte.
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