I numeri del GP d’Australia, primo della stagione di F1, esaltano ulteriormente il successo di Bottas e della Mercedes. Sorride la Red Bull, mentre per la Ferrari la necessità di analizzare quanto successo a Melbourne per cercare un pronto riscatto in Bahrain.
Punto e accapo. Inutile dare i numeri dopo la prima gara dell’anno, inutile pensare che tutta la stagione sarà un film già visto, anche se la delusione, dopo gli esaltanti test invernali, è stata enorme. Di numeri però sul piatto ce ne sono, e di interessanti. Bottas, al suo 4° successo in carriera, non aveva mai vinto partendo dalla seconda posizione in griglia. Hamilton, al suo 135esimo podio, accorcia a -20 da Schumacher e lascia Melbourne con un record di 8 pole e 9 podi, ma le vittorie restano ancora 2. La Mercedes, all’88esimo successo della sua storia, festeggia anche la doppietta numero 45.
E che dire di Verstappen? Il suo 23esimo podio in F1 regala alla Red Bull il primo a Melbourne nell’era turbo ibrida e riporta a festeggiare un motore Honda, per la prima volta dal GP di Silverstone del 2008.
Ce n’è ovviamente anche per la Ferrari. Dopo aver vinto le ultime due gare inaugurali di stagione, la Rossa subisce al traguardo un ritardo di 57″109: esclusi i ritiri, si tratta del peggior distacco accusato da Sebastian Vettel in carriera a Melbourne e il peggiore per il team nell’era turbo ibrida in Australia. Ma a voler vedere in positivo, senza badare al cronometro, c’è anche il quinto posto di Charles Leclerc, che rappresenta il miglior piazzamento del monegasco da quando ha esordito in Formula 1.
I numeri che contano di più, però, sono quelli che hanno raccolto loro, numeri che verranno analizzati minuziosamente a Maranello in vista del Gran Premio del Bahrain, per capire cosa è andato storto e perché – parole del team principal Mattia Binotto – la Ferrari non è riuscita a esprimere le sue potenzialità, che sono ben altre e decisamente superiori, rispetto a quelle viste in Australia.
Leave a Reply