La bancata sinistra del 6 cilindri del finlandese è rimasta senza corrente per un problema a un cablaggio. L’unità dovrebbe essere recuperabile per il GP di Monaco, mentre il cedimento del motore 1 è stato strutturale.
Il motore 2 di Kimi Raikkonen non si è rotto. Il pilota finlandese è stato costretto al ritiro nel corso del 26esimo giro del GP di Spagna per un problema elettrico. La bancata di sinistra del sei cilindri si è ammutolita per la mancanza di corrente a causa di un problema a un cablaggio.
I motoristi del Cavallino questa mattina hanno avuto modo di verificare cosa avesse fermato il finlandese, trovando le prime conferme che l’unità nuova, al suo primo GP di vita, potesse tornare sulla SF71H di Iceman in occasione del GP di Monaco della prossima settimana.
Certo i zero punti di Kimi hanno allungato la lista delle sfortune che stanno colpendo Raikkonen, ma la notizia che la power unit è recuperabile ha certamente tolto un po’ di tensione a una squadra che doveva fare i conti con due motori rotti in un weekend.
Anche se a Maranello hanno cercato di dissimulare la tensione per il ko dei due propulsori, i motoristi diretti da Corrado Iotti sono finiti inevitabilmente nel mirino. L’aver sciolto il dubbio che l’unità con cui Raikkonen ha disputato le qualifiche e un terzo di gara è ancora utilizzabile, ha allontanato un po’ di nuvole nere e il clima pesante che si respirava oggi alla Reparto Corse. Per quanto riguarda il motore 1, invece, il cedimento è stato strutturale: qualcuno ha sostenuto che nella seconda sessione di prove libere abbia ceduto una valvola del 6 cilindri, ma pare che il pezzo dell’impianto di distribuzione si sia rotto come effetto e non come causa prima.
I tecnici del Cavallino analizzeranno ogni dettaglio per ricostruire qual è stato l’elemento che ha determinato la rottura dopo una vita di 3.150 km, quando avrebbe dovuto durare altri due GP (Spagna e Monaco) prima di provvedere alla sostituzione in Canada. Kimi Raikkonen, quindi, sul motore 2 non può contare sulla nuova testata che, invece, avrà Sebastian Vettel quando sostituirà la power unit: il finlandese dovrà aspettare probabilmente Hockenheim per contare sui primi aggiornamenti che dovrebbero dare un salto prestazionale al 6 cilindri di Maranello.
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