Da diverso tempo Liberty Media sta insistendo sul budget cap, ovvero un tetto di spesa agli investimenti dei team per primeggiare in F1. L’obiettivo è ridurre la forbice che separa le scuderie di primo piano con il resto della griglia di partenza. Secondo le stime raccolte da La Gazzetta dello Sport, al momento la differenza in termini di investimenti tra Mercedes, Ferrari, Red Bull e il resto della griglia di partenza è impressionante. Di seguito la classifica relativa alla passata stagione e alcuni estratti dell’articolo a cura di Giovanni Cortinovis.
Budget F1 2018
1 – Mercedes 483,6 milioni
2 – Ferrari 462,5 milioni
3 – Red Bull 445 milioni
4 – Renault 272 milioni
5 – McLaren 268,5 milioni
6 – Racing Point 188 milioni
7 – Haas 173 milioni
8 – Alfa Romeo 140,5 milioni
9 – Toro Rosso 138,1 milioni
10 – Williams 131,6 milioni
Il potere dei soldi
“La Formula 1 non è il calcio: in Champions League può accadere che una squadra come l’Ajax elimini prima il Real Madrid e poi la Juventus. Che ogni anno spendono rispettivamente, tra stipendi e ammortamenti, 431 e 259 milioni, a fronte dei 53 milioni del club olandese. In F1 invece solo chi investe cifre esorbitanti può competere per l’assegnazione della corona iridata e la vittoria dei singoli GP. L’ennesima conferma arriva dallo studio realizzato da Business Sport, agenzia di marketing spagnola creata da Pablo Caramés Rey che collabora con Liberty Media (insieme hanno creato un fondo di investimento da 88 milioni di euro che punta sulla crescita di giovanissimi talenti dei continenti americano e asiatico) e numerosi team (McLaren, Renault, Toro Rosso e Williams). Secondo questa ricerca le tre scuderie che si contendono il titolo sono vicine a investire 500 milioni di euro a testa per ogni annata: 483,6 milioni per Mercedes, 462,5 per Ferrari e 445 per Red Bull. Avendo invece a disposizione circa 200 milioni di euro in meno, non stupisce che Renault (272 milioni) e McLaren (268,5 milioni) si siano date come obiettivo il 4° posto nella classifica Costruttori: non a caso il team francese non vince un GP dal 2008 mentre quello di Woking non si mette tutti alle spalle dal 2012, e nessuno dei due team è salito sul podio nelle ultime 4 stagioni. L’altra metà dello schieramento se la passa molto peggio perché le differenze si dilatano: il fanalino di coda è la Williams con 131,6 milioni, il che significa che in un triennio la seconda squadra più vincente di sempre (con 9 titoli costruttori, di più ne ha ottenuti solo la Ferrari) spende meno di quanto ciascuna delle tre grandi investe in 12 mesi […]”.
Giovanni Cortinovis, La Gazzetta dello Sport
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