Dopo un’eternità ieri a Barcellona un pilota italiano è sceso in pista nei test invernali con la consapevolezza di avere davanti a sé un’intera stagione da titolare in F1 per poter dimostrare al mondo le proprie capacità.
Antonio Giovinazzi ha concluso al quinto posto mettendo a referto 101 giri, tornate in cui per sua stessa ammissione si è tolto di dosso un po’ di ruggine dopo due anni in panchina: “Abbiamo fatto più di 100 giri e ho provato molte cose. Ho dovuto anche rispolverare un po’ me stesso come pilota. Non abbiamo mai spinto a fondo perché al team serviva acquisire dati – ha dichiarato il pilota Alfa Romeo Racing ai nostri inviati – la macchina è nata molto bene. Abbiamo provato davvero molte cose e tutto è andato secondo le aspettative. Rispetto alla Sauber dello scorso anno ci sono grandi differenze, soprattutto per via del regolamento. Ma di certo si tratta di una macchina migliore, l’ho capito sin dal primo giro”.
Charles Leclerc nel 2018 ha conseguito grandi risultati al debutto in F1. Antonio Giovinazzi ne ha raccolto l’eredità e avrà come termine di paragone un campione del mondo come Kimi Raikkonen, che indirizzerà lo sviluppo e il set-up della monoposto dall’alto della sua esperienza: “Questo è il mio primo giorno da pilota ufficiale, ma non sono emozionato per questo. L’ufficialità ormai la avevo avuta tempo fa. Non guardo quello che ha fatto Leclerc lo scorso anno. Corro per me gara per gara. Kimi per me è un ottimo riferimento. Ho seguito il lavoro di Kimi tutto il giorno ieri dai box. Lavoriamo bene insieme. Il mio obiettivo è imparare da lui e trovo che abbia senso assettare la vettura in funzione delle sue esigenze. Io mi adatterò. Non vedo l’ora di tornare in macchina giovedì per fare ancora più esperienza in vista di Melbourne. Sto facendo anche molta attività fisica per prepararmi alla prima gara, mi considero un rookie nonostante le 2 gare a cui ho preso parte nel 2017. Il Gran Premio d’Australia sarà la mia prima vera gara”.
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