Il Gran Premio della Cina ha regalato più di qualche dispiacere ai tifosi Ferrari, nonostante una prima fila tutta rossa, con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen in vantaggio di quasi mezzo secondo sulle Mercedes al sabato. Il risultato finale, che ha visto Raikkonen terzo e Vettel ottavo, rappresenta una gara condizionata dalle strategie e dalla safety car in cui al team di Maranello è andato tutto storto.
La bandiera a scacchi non ha reso giustizia all’ordine delle forze in campo del weekend di Shanghai. Negli ultimi anni, soprattutto nell’era ibrida, a fermare la Ferrari era stata un pizzico di competitività, soprattutto in qualifica. Questa stagione 2018 invece, dopo dei test invernali che avevano evidenziato tutt’altro, è partita con una Rossa solida sia in qualifica che in gara, con due vittorie nei primi due gran premi e due pole consecutive tra il Bahrain e la Cina.
SHANGHAI – Dopo la prestazione del sabato, si aspettava certamente un risultato diverso il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene, che si consola comunque con il primato conservato da Vettel nella classifica piloti e con il podio di Kimi Raikkonen: “Non è certo il risultato a cui puntavamo, partendo dalla prima fila”. Sono state le sue parole al termine della gara.
VERSO IL FUTURO – “Il nostro passo in gara non era male, ma è stato un Gran Premio in cui le molte variabili hanno fatto la differenza. Kimi ha conquistato il podio e Sebastian ha contenuto i danni con una vettura che, dopo la collisione, non era nelle condizioni ideali per poter lottare. Ora è importante mantenere concentrazione e determinazione, pensando già alla prossima gara a Baku”. Ha concluso il dirigente ferrarista Maurizio Arrivabene.
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