Tre piloti di tre auto diverse vincitori nelle prime quattro gare, sorpassi e incidenti, strategie al limite, exploit di piloti emergenti, Safety Car virtuali e reali che cambiano all’improvviso il risultato… La Formula 1 2018 è oggettivamente iniziata bene, almeno per il pubblico che può permettersi lo spettacolo in pay tv. Da tempo il dibattito sulla Formula noia domina la scena. A Baku, dove domenica Lewis Hamilton è riuscito a conquistare la prima vittoria stagionale per la Mercedes, anche uno come Flavio Briatore, che di business se ne intende e che con l’attuale formato dei GP non è mai stato tenero, lo ha ammesso: “Queste prime gare sono state interessanti. Poi resta sempre la necessità di fondo, impedire che prima del via di una corsa si sappia già chi vincerà, deve diventare imperativa l’imprevedibilità” la considerazione dell’ex manager della Renault.
SORPRESE — Le prossime gare stabiliranno se davvero qualcosa è cambiato, ma anche in Azerbaigian, quando sembrava che Sebastian Vettel avesse in pugno la gara, una Safety Car ha riaperto i giochi in favore di Valtteri Bottas. Che poi non ha nemmeno finito la gara, quando si pensava potesse vincere (colpa di un detrito che gli ha squarciato un pneumatico). Sorpresa e contro-sorpresa. E quello che doveva vincere, Vettel, con un errore ha dato strada ai tre rivali che lo hanno preceduto sul podio. Così, dopo la doppietta del ferrarista in Australia e Bahrain, ora abbiamo una classifica molto corta, con 5 piloti racchiusi in 33 punti. C’è una Ferrari in grande forma, una Mercedes che soffre ma è pronta a fare risultato sempre, una Red Bull in agguato che lascia ai suoi piloti la libertà di prendersi a sportellate feroci, fino alle disastrose conseguenze di Baku, con il ritiro di entrambi. Al momento è insomma una stagione con tante variabili. E che dire del podio di Perez con la Force India di ieri, del 6° posto del giovane Charles Leclerc con l’Alfa Romeo Sauber o del 4° in Bahrain di Pierre Gasly con la Toro Rosso?
STRATEGIE IN CORSA — E’ interessante notare anche come quest’anno le strategie si possano ribaltare in corsa. In Australia la Ferrari ha beffato il software della Mercedes che non aveva previsto il possibile sorpasso ai box. In Bahrain, la Ferrari ha vinto con Vettel che ha deciso di giocarsi il successo evitando una seconda sosta in corsa. In Cina è stata la Red Bull a cogliere l’attimo della Safety Car per montare le gomme giuste per attaccare e passare Ferrari e Mercedes. In Azerbaigian, Bottas ha rischiato aspettando che entrasse una Safety Car nel momento utile a montare le gomme ultrasoft, costringendo Vettel a una seconda sosta che non era affatto voluta.
IL PRECEDENTE — – Come riporta La Gazzetta dello Sport, l’ultima volta che tre piloti di tre auto diverse hanno vinto le prime 4 gare è accaduto nel 2013, l’ultima annata dei motori aspirati, dall’anno dopo si è passati all’era dei 6 cilindri turbo-ibridi. Ma fu più un caso, visto che poi Vettel, all’epoca in Red Bull, dominò il resto della stagione. Chissà se adesso l’equilibrio continuerà o la coincidenza non gli porterà fortuna, visto che anche in quel 2013, come nel 2018, quello con due vittorie nelle prime 4 gare fu proprio lui. La Ferrari ovviamente ci spera.
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